Osserviamo, sconcertati, le recenti vicende legate al nostro amato palazzetto dello Sport, il PalaNitta che potrebbe essere chiuso e abbandonato al suo destino perché dichiarato inagibile. Assistiamo con sgomento al danno che si sta perpetrando al quartiere, con la possibile chiusura della struttura che per la società Catania Futsal Club si traduce in una possibilità in meno, per i nostri ragazzi, quelli cioè del quartiere Librino e limitrofi di trovare una via alternativa alla strada, con lo sport da sempre utile in questo senso. Ci lascia increduli, sapere di questa notizia senza neanche essere stati interpellati, speriamo vivamente che quanto giunto alle orecchie della società sia frutto di una versione distorta e non corrispondente al vero, in quanto se così non fosse, ci ritroveremmo dinanzi ad un vero e proprio affronto e uno scandalo per un’intera popolazione!
Perpetrare questo proclamo di chiusura del palazzetto significa in soldoni tappare le ali ad un progetto che va avanti da anni, significa calpestare quanto di buono si è fatto nell’arco di questo lungo periodo, nonostante le numerose difficoltà a cui si è fatto fronte. Le criticità strutturali del PalaNitta sono ben note da tempo, gli interventi atti alla sua riqualificazione non appaiono impossibili da apportare – tribuna, bagni, spogliatoi (oggi due su quattro sono “agibili”) e docce, oltre al parquet del campo di goco – e quanto sta accadendo denota una volta in più lo stato di abbandono a cui non soltanto adesso ma anche in passato, siamo stati sottoposti. Eppure negli anni, anche precedentemente alla fusione e costituzione del Catania Futsal Club, ci è sempre stata chiesta una quota di affitto della struttura (anche ai tempi, a questo punto, inagibile?) che noi abbiamo sempre corrisposto. E a che pro? Fu Sergio Parisi, l’attuale assessore allo sport di Catania a chiedermi anni fa di avviare a Librino un progetto legato al calcio a 5, a lungo termine. Fui convinto a sposare questa idea che oggi ho fatto mia, che sento mia con tutte le mie forze. Anche quando nella stagione 2011-2012 a Librino si giocava per la Serie A1, ricordo le tribune piene di tifosi festanti, queste erano inagibili? Ma il nome di Catania veniva portato in alto e andava bene così. Oggi qualcosa è cambiato e non me ne sono reso conto? Cosa è cambiato? Oggi non va più bene valorizzare le potenzialità del quartiere di Librino?
Nel corso della sindacatura di Enzo Bianco ho spinto più volte, nella potenzialità di farlo a suo tempo, di intervenire personalmente come comunque fatto (con tanto di fatture presentate al Comune) per il mantenimento del parquet, col recupero attraverso il mancato affitto (in quel caso non avremmo avuto noi l’onere di mettere a posto la struttura) di quelli che potevano essere i punti cardine del palazzetto per dare futuristicamente un futuro al futsal a Catania e Librino. Ma l’apertura comunale è stata pari a zero.
Oggi in virtù del reinserimento di Parisi, ci aspettiamo, lo ribadisco, che questo proclamo di chiusura non abbia un fondamento di verità. Rappresentiamo tra l’altro una realtà storica che noi identifichiamo sempre come parte integrante della città di Catania. Se non arriveranno le risposte che ci aspettiamo, con tutte le forze possibili e con gli abitanti che ci chiedono sostegno, scenderemo in piazza e lo faremo con determinazione. Lo diciamo senza mezzi termini, perché pensavamo e pensiamo che Catania debba rinascere e non morire, come proclamato dal nostro sindaco nonostante il dissesto in più di un’occasione, e siamo d’accordo con lui.
Dimenticare Librino e lasciarla al suo destino? Non ci stiamo! Non ci staremo mai! Ci opponiamo con forza alle manovre che vogliono uccidere lo sport e Librino, e se oggi il PalaNitta è dichiarato inagibile noi invitiamo con la voce più forte e più orgogliosa possibile “Venite, tifosi e sosteneteci. Sostenete la VOSTRA causa, richiamate all’attenzione tutti perchè il VOSTRO palazzetto non può chiudere”. Già da stasera, alle ore 20:00, quando disputeremo l’ultima partita casalinga del 2018. Venite a gridare insieme a noi e facciamoci sentire da chi ha dimenticato ciò che noi rivendicheremo sempre: l’amore per Librino e la volontà di operarvi ogni giorno con trasporto e passione. Ad ogni volontà, c’è sempre una strada…
Antonio Marletta